Comunicare ai tempi del COVID-19

7 Apr 2020

L’isolamento preventivo cui tutti siamo sottoposti da alcune settimane porta con sé la riscoperta dei social quali luoghi di aggregazione e strumenti di connessione tra le persone.
Seppur distanti, a volte impauriti e altre annoiati, ci ritroviamo davanti agli schermi dei nostri pc e smartphone alla ricerca spasmodica di informazioni, rassicurazioni, intrattenimento e scampoli di umanità. I social diventano perciò lo strumento più adatto per combattere l’isolamento e le piattaforme devono venire incontro a nuove esigenze, nuove abitudini e nuove modalità di interazione.
In questo contesto, ai brand spetta il compito – certamente arduo e imprevisto – di trasformare la propria narrazione, adeguandola al periodo corrente. La delicatezza, il rispetto e l’accoglienza sono le direttici fondamentali da cui partire per un marketing che sia davvero etico.
Quali sono perciò i comportamenti da seguire?

È necessario innanzitutto riesaminare la mission del brand e cercare di inserirsi nuovamente, in maniera coerente e trasparente, in un contesto imprevedibile. Può essere utile cercare di comprendere gli avvenimenti giorno per giorno e valutare l’impatto e l’inserimento nella comunicazione giornaliera. È importante ascoltare attivamente la community e connettere le persone che in questo momento devono fare a meno del contatto fisico, attraverso nuove operazioni di networking e un occhio di riguardo al customer service, che potrebbe aver bisogno di essere rinforzato. È inoltre fondamentale evitare di cadere nelle trappole della vendita a tutti i costi e rimodulare il tone of voice, prediligendo la calma, la chiarezza e un pizzico di ironia.
In questo periodo si registra inoltre il ritorno del contenuto organico: occorre prepararsi ad aggiornare e adattare, giorno per giorno, il proprio calendario editoriale e i singoli contenuti. Content is king, ma senza mai dimenticare il contesto.
Non bisogna inoltre aver paura di fare un passo indietro se, in questo momento, non si ha molto da aggiungere.

È questo il momento perfetto per rendere reale lo scopo del brand e supportare il lavoro di gestione della crisi, aiutando le persone a riunirsi e stare insieme virtualmente. Cogliamo l’occasione per mettere in campo strategie etiche, fatte dalle persone per le persone.

Potrebbe interessarti anche questi articoli:

Big G e le lauree brevi, anzi, brevissime

Big G e le lauree brevi, anzi, brevissime

E se le lauree non fossero più solo brevi, ma anche brevissime? È questa la sfida che ha voluto cogliere Google lanciando la sua università online, con lo stesso valore dei percorsi accademici tradizionali. Grazie a corsi basati su Google Career Certificates, gli...

Povertà educativa, formazione e DAD

Povertà educativa, formazione e DAD

La didattica a distanza ha messo nuovamente al centro del dibattito la diffusione di pc o tablet e della banda larga tra i ragazzi e nelle scuole. Sono sì aspetti da potenziare in quanto veicoli di inclusione, ma i dati sulla loro diffusione possono davvero...

I fatti, questi sconosciuti

I fatti, questi sconosciuti

Che rapporto abbiamo con i fatti? Nel bel Paese, la tendenza registrata negli ultimi anni – soprattutto con l’avvento di Internet – è quella di piegare l’informazione alle proprie convenienze, piuttosto che affrontare la realtà.La pratica adottata per svelare il lato...

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter

Amiamo la discrezione e la libertà. Per questo motivo ti assicuriamo che ti invieremo il più educato numero di mail possibile!

Benvenuto nella nostra mailing list!

Pin It on Pinterest

Share This