

Lo scorso aprile Instagram ha annunciato di aver cominciato a testare l’oscuramento del conteggio dei like ai contenuti pubblicati dagli utenti, scatenando le reazioni più disparate: dall’indifferenza al fastidio, passando per la disperazione di chi ha maledetto l’ennesima trovata di Zuckerberg.
Le preoccupazioni maggiori hanno interessato gli influencer, che si sono subito chiesti in che modo la rimozione di quel dato avrebbe influito sul comportamento degli utenti. Sarebbero stati meno inclini a cliccare sul cuoricino rispetto al passato? Avrebbero cominciato a dubitare dell’autenticità del numero di like sbandierato fino a quel momento? Domande lecite, per chi utilizza i like come merce di scambio per un business in continua ascesa. E molto simili a quelle che si sono poste i tecnici di HypeAuditor e poi pubblicate nel report dello scorso novembre, all’interno del quale sono stati analizzati i contenuti di 154 tra micro e macro influencer con almeno il 30% dei follower provenienti dai paesi in cui il test dei like nascosto è ancora attivo (Australia, Canada, Irlanda, Italia, Brasile, Giappone, Gran Bretagna). I risultati sono stati suddividi in livelli basati sul numero di follower degli influencer analizzati; avremo perciò:
- Nano Influencer da 1k a 5k follower;
- Micro Influencer da 5k a 20k follower;
- Influencer medi da 20k a 100k follower;
- Macro Influencer da 100k a più di 1M di follower.
I risultati
Per i nano influncer si osserva una riduzione del numero di like in paesi come Brasile e Australia, mentre in Irlanda e Italia il cambiamento è quasi impercettibile. Aumentano invece i like in Giappone.
I micro influencer registrano invece un calo dei like generalizzato, che diventa considerevole in Brasile e Australia.
Gli influencer medi riscontrano una diminuzione in tutti i Paesi analizzati, con picchi degni di nota in Italia, Australia e Brasile.
Sono invece aumentati i like in Giappone e Gran Bretagna per i macro influencer, mentre subiscono un calo negli altri Paesi.
I dati dimostrano che la rimozione del conteggio dei like dei contenuti ha avuto un impatto sulle statistiche complessive di coinvolgimento nei Paesi analizzati.
Il caso maggiore a tutti i livelli è stato registrato in Brasile e in Australia, mentre in Italia ad aver avuto la peggio sono stati gli influencer di medio livello. L’unica anomalia riguarda il Giappone, che si conferma il secondo Paese al mondo con l’Engagement Rate più alto (subito dopo la Grecia).
I cambiamenti sono positivi e negativi?
Questa è la vera domanda che attanaglia gli addetti ai lavori. Non sappiamo ancora quale sia il vero motivo che ha spinto la piattaforma a introdurre questa novità. Forse una sincera preoccupazione per gli utenti oppure un tentativo di ridurre la visibilità di influencer che promuovono stili di vita scorretti…
Dal punto di vista degli influencer il calo dell’engagement non è – quasi – mai un dato positivo, soprattutto perché comporta un calo di reach dei contenuti e di follower.
Non ci resta che attendere di scoprire le reali motivazioni che si nascondono dietro questa scelta e lavorare nel frattempo sull’adozione di strategie nuove basate sulla qualità dei contenuti e dei messaggi trasmessi.
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