I fatti, questi sconosciuti

28 Lug 2020

Che rapporto abbiamo con i fatti? Nel bel Paese, la tendenza registrata negli ultimi anni – soprattutto con l’avvento di Internet – è quella di piegare l’informazione alle proprie convenienze, piuttosto che affrontare la realtà.
La pratica adottata per svelare il lato oscuro dell’informazione e il rapporto con la realtà è il cosiddetto fact-checking, nato negli USA e diffusosi a macchia d’olio in tutto il mondo. Il fact-checking è l’insieme delle modalità di controllo della veridicità delle informazioni e delle affermazioni di personaggi pubblici, al servizio di lettori, utenti e cittadini.Alcune di queste piattaforme di verifica sono pubbliche e aperte agli utenti: prevedono infatti, previa registrazione, di inserire le affermazioni di cui si desidera verificare l’autenticità, sottoponendole alla verifica degli altri utenti. Dal 2019, è nato inoltre il progetto FactCheckEu, che riunisce 19 organizzazioni europee di fact-checking di 13 diversi Stati Ue con l’obiettivo di contrastare le notizie false e le bufale di interesse europeo.

Secondo un recente rapporto di Duke Reporters’ Lab, a oggi sono attivi ben 160 progetti di fact-checking in tutto il mondo: alcuni sono composti per lo più da volontari e non hanno un supporto economico sufficiente (i due terzi hanno un budget annuale inferiore ai 100mila dollari), mentre altri sono legati a testate tradizionali che hanno deciso di aprire sezioni apposite.
I principi della verifica dei fatti sono, in ogni caso, uguali per tutti:

  • l’impegno all’imparzialità e alla correttezza,
  • l’impegno alla verifica e trasparenza delle fonti,
  • dei finanziamenti,
  • l’impegno alla trasparenza nella metodologia,
  • l’impegno a correggere i propri errori in modo onesto e aperto.

Sulla base di questi, nel settembre 2016 l’IFCN ha stilato un codice di condotta, condiviso e firmato da 66 organizzazioni di fact-checking.
In Italia, le piattaforme più utilizzate sono:

  • Pagella Politica;
  • AGI;
  • ilSole24Ore;
  • OPEN;
  • il Post;
  • La Voce.

La pubblicazione di news e di fake news va di pari passo: tuttavia, se la pubblicazione di bufale richiede solo il tempo di scrittura e pubblicazione, le operazioni di fact-checking richiedono una media di 13 ore. Secondo Rahul Chopra, CEO di Storyful, gli utenti dei social media rimangono nella propria bolla culturale più a lungo che in passato ed è per questo motivo che le bufale dominano fino al 90% delle nostre conversazioni.
Ma c’è di più: è nata, per scopi di lucro, una vera e propria industria delle notizie false ed è per questo motivo che ci stiamo avviando verso lo sviluppo e l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che permettano di automatizzare e quindi velocizzare il processo di fact-checking.

Potrebbe interessarti anche questi articoli:

Big G e le lauree brevi, anzi, brevissime

Big G e le lauree brevi, anzi, brevissime

E se le lauree non fossero più solo brevi, ma anche brevissime? È questa la sfida che ha voluto cogliere Google lanciando la sua università online, con lo stesso valore dei percorsi accademici tradizionali. Grazie a corsi basati su Google Career Certificates, gli...

Povertà educativa, formazione e DAD

Povertà educativa, formazione e DAD

La didattica a distanza ha messo nuovamente al centro del dibattito la diffusione di pc o tablet e della banda larga tra i ragazzi e nelle scuole. Sono sì aspetti da potenziare in quanto veicoli di inclusione, ma i dati sulla loro diffusione possono davvero...

Emoji, il valore aggiunto nella comunicazione aziendale

Emoji, il valore aggiunto nella comunicazione aziendale

Le emoji fanno parte della comunicazione moderna ormai su ogni canale, arrivando persino a sostituire slang e acronimi: si tratta infatti di un linguaggio veloce, semplice, informale e riconoscibile. Faccine e simboli consentono infatti di utilizzare una gamma di...

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter

Amiamo la discrezione e la libertà. Per questo motivo ti assicuriamo che ti invieremo il più educato numero di mail possibile!

Benvenuto nella nostra mailing list!

Pin It on Pinterest

Share This