Non è mai semplice prevedere in che direzione si muoveranno le novità in ambito digital e marketing. Stilare all’inizio dell’anno nuovo un piccolo elenco di temi caldi potrebbe suonare affrettato oppure già superato, ma è indubbio che queste prime settimane del 2019 ci abbiano fatto intuire quali sono i fenomeni da tenere d’occhio.
L’evoluzione dell’influencer marketing
Il mercato dell’influencer marketing è in continua espansione e ha raggiunto un valore stimato di 1,7 miliardi di dollari. Secondo uno studio, ben il 79% degli addetti al settore marketing ne usufruirà nel 2019. Alla luce della crescita del fenomeno e del proliferare di agenzie specializzate verticalmente o piattaforme che mettono in contatto brand e influencer, si è fatta strada l’esigenza di un ritorno alla qualità (piuttosto che alla quantità). I brand hanno la necessità di misurare il ritorno degli investimenti, gli influencer e le agenzie devono raggiungere e mantenere determinati risultati in merito a copertura, engagement, condivisioni. Ma non solo: l’influencer è chiamato al salto di qualità e alla trasformazione in “branded content creator”. Proprio alla luce dei numeri vertiginosi raggiunti dal fenomeno, l’audience ha affinato lo sguardo, penalizzando le campagne pilotate e premiando i consigli spiccatamente autentici. Anche per questo motivo, saranno i microinfluencer a farla da padroni.
Amazon diventerà un motore di ricerca?
Il colosso di Seattle, con un fatturato di 4,61 miliardi di dollari in advertising, rappresenta una minaccia concreta per Google e Facebook. Siamo ancora distanti dai risultati raggiunti da questi ultimi, ma ha conquistato più del 4% dell’advertising digitale perché le aziende stanno spostando verso i servizi Amazon Adv Platform e Amazon Marketing Services i propri bugdet media. Di cosa si tratta? Il primo è il classico servizio di pubblicità display sulla rete Amazon o su siti di proprietà ed è disponibile per tutte le aziende inserzioniste approvate da Amazon (siano essi venditori Amazon o meno). Il secondo, Amazon Marketing Services, consiste invece nella sponsorizzazione di prodotti tra i risultati di ricerca Amazon, disponibile solo per chi vende sulla piattaforma. Il 4,9% delle ricerche di un prodotto inizia su Amazon: sono le ricerche più ghiotte per le aziende inserzionista, perché possiedono una chiara intenzione all’acquisto da parte dell’utente. Possiamo perciò parlare di una vera e propria SEO su Amazon. Come avviene con Google Ads, così anche l’advertising su Amazon con la sponsorizzazione dei prodotti avviene mediante un sistema ad aste basato su keyword. Amazon sta infine testando gli annunci in formato video sulla propria piattaforma.
Amazon si prepara a diventare il nuovo Google?
L’importanza delle ricerche vocali
Come già avviene con Siri, Cortana, Alexa e Google Assistant, l’interazione con i chatbot è in continuo aumento e anche le ricerche vocali saranno sempre più vocali. Vi è ancora dello scetticismo nei confronti delle ricerche vocali, dovuto soprattutto alla precisione non ottimale degli assistenti personali e al fatto che l’utente preferisce e sempre preferirà scorrere tra i vari risultati leggendoli su uno schermo (piuttosto che ascoltandoli dall’assistente vocale). Non dovremo perciò stravolgere le nostre strategie digitali, ma rivedere le interazioni con gli utenti ipotizzando che avvengano anche tramite conversazioni.
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