
Comunicazione, innovazione, industria 4.0: tutto ormai passa per il digitale. E questo è sempre più il regno degli influencer che non sono più un fenomeno glamour bensì protagonisti della comunicazione in ambito business.
L’obiettivo è semplice: trasformare i contatti online da spettatori ad amici, da amici a clienti, da clienti una tantum a clienti fedeli. Non è un processo semplice, ma può essere vantaggioso e soprattutto remunerativo. Lillo Grabellini, in Professione influencer precisa infatti che “qualunque sia il tipo del vostro Business o le dimensioni della vostra azienda, nell’epoca Digitale e dei Social, se qualcuno vuole capire chi siete e cosa fate, oppure cerca informazioni su di voi, lo farà su Internet. Noi stessi e il nostro Business siamo quello che su di noi si può trovare online”.
Ed è qui che entrano in gioco gli influencer e il concetto stesso di influenza sul web, basato sul rapporto di fiducia tra il singolo e il suo pubblico, ma anche su credibilità e autorevolezza. Se per il b2c la figura dell’influencer attinge a vari settori, nel b2b è piuttosto un consulente, un esperto oppure un imprenditore. Gli influencer b2b sono persone di alta credibilità, hanno un seguito importante e strategico non per numero di Follower ma per la loro efficacia nel lavoro e nei fatti, i loro Post su Social e Blog vengono seguiti con attenzione e condivisi con un’attenta e crescente attività di engagement. I contenuti veicolati e diffusi mediante i canali digitali devono coniugare l’originalità (rispetto agli altri contenuti), la fruibilità e l’approfondimento (rispetto ai contenuti classici). In questo senso, statistiche, infografiche e video risultano più graditi dal pubblico.
Instagram for Business diventa perciò una vera e propria esigenza: la piattaforma si adatta a diversi settori business, consente un utilizzo immediato e gradevole anche grazie alla recente introduzione di IGTV.
B2B vs Consumer
L’influencer marketing b2b richiede, rispetto al mercato Consumer, strategie e sforzi diversi.
È innanzitutto rivolto a una platea diversa, composta da professionisti, aziende e società. E i canali da sfruttare si aprono a Twitter e Linkedin, generalmente meno adatti alla comunicazione generica con i consumatori ma decisivi nel contesto imprenditoriale. Aziende e lavoratori possono essere consideratori rispettivamente content creator e influencer: tutti possono essere coinvolti in quest’attività e un esempio lampante è stato fornito da Banca Intesa e Poltronesofà.
Importantissima è la scelta dei “volti” cui affidarsi: il mondo b2b riscontra risultati migliori con l’impiego dei micro-influencer, cioè specialisti e addetti ai lavori che hanno un pubblico più ristretto ma più specifico. A ciò, aggiungiamo il vantaggio di lavorare con creatori di contenuti capaci di presentare e raccontare l’azienda attraverso uno sguardo nuovo, esterno e più fresco con modalità meno ingessate e istituzionali. La ricerca dell’influencer adatto deve passare per l’individuazione dei propri obiettivi, del tipo di attività da sviluppare e della propria presenza in rete. Il rapporto con l’influencer è infatti generalmente a lungo termine, proprio come quello con il mercato di riferimento e il proprio pubblico.
Business Blog: cos’è e quando è utile
Il fatto che l’azienda stessa possa essere ritenuta dall’audience Business una fonte autorevole, la spinge a una comunicazione e narrazione in cui Blog e Social possono diventare uno strumento centrale. Diversamente dal sito web aziendale, il Blog racconta l’azienda in maniera diretta e può contenere anche news sui prodotti, sui fornitori e sui clienti. Questo tipo di piattaforma non consente solo di essere presenti sul web, ma costituisce un vero e proprio media che accorcia le distanze tra gli attori sul mercato e diventa componente essenziale nella strategia di comunicazione aziendale.
Data Driven influencer
La comunicazione digitale è oggi influenzata anche da Machine learning e Intelligenza artificiale. Il cosiddetto Data Driven influencer, ovvero scelte e strategie Web, Social e con creazione di contenuti dettate da algoritmi, costituisce la nuova frontiera da varcare e la nuova strada da percorrere: progetti, strategie, scelte e soluzioni sono e saranno condizionati dai dati e dall’Artificial intelligence in grado di usarli al meglio, soprattutto nella comunicazione aziendale.
Il business cambia, e con esso il marketing che non può più essere approssimato.
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