Simon Wecker e l’inganno a Google Maps

6 Feb 2020

Fare arte significa anche immergersi nel proprio tempo e saper imparare a sfruttare qualunque mezzo l’artista abbia a sua disposizione, sia esso un pennello, un taccuino, oppure uno smartphone.
Ed è proprio quello che ha fatto Simon Weckert, artista tedesco che ha hackerato Google Maps grazie a ben 99 smartphone usati per simulare un ingorgo stradale.
Se trascinati in un carrellino per le strade in realtà deserte, i telefonini lanciano un segnale GPS che fa credere all’app che su quel tratto di strada vi siano 99 autoveicoli. La mappa, di conseguenza, colora la strada di rosso e segnala agli utenti una situazione di traffico intenso.
Così facendo”, racconta Weckert, “si riesce a trasformare una strada da verde a rossa, e questo ha un impatto sul mondo fisico perché spinge gli automobilisti a scegliere altri tragitti per evitare di rimanere bloccati nel traffico”.

Com’è nata l’idea?

Durante una manifestazione, lo scorso maggio, l’artista si accorse che la presenza di molte persone con un telefono in tasca veniva interpretata da Google Maps come un ingorgo di auto.
La risposta di Mountain View, ovviamente, non si è fatta attendere ed è stata più positiva di quanto l’artista stesso avrebbe mai potuto immaginare: nonostante il progetto smascheri i limiti dell’algoritmo, l’azienda ha dichiarato “che sia con una macchina, con un carrello o con un cammello, ci piace sempre vedere questi usi creativi di Google Maps perché ci aiutano a migliorarlo nel tempo”.

Chi è Simon Weckert?

L’artista, di stanza a Berlino, si occupa di temi che vanno dal design generativo al computing fisico. La sua attività è focalizzata sul mondo digitale, dai codici sino agli aspetti sociali della tecnologia. Weckert valuta infatti la tecnologia in base alle prospettive delle future generazioni e propone opere in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica.

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